Sony avrebbe reso PlayStation 3
difficile da programmare in base a una precisa strategia commerciale. Sostanzialmente, il colosso nipponico vuole che la console sia appetibile per l'intero ciclo vitale e, quindi, avrebbe complicato le cose ai programmatori in modo che non riuscissero a far emergere sin da subito il meglio della console. "È vero che è difficile da programmare, e la gente pensa che sia una cosa negativa, ma questo vuol dire che l'hardware ha ancora molto da offrire", ha detto Kazuo Hirai, presidente di Sony Computer Entertainment, in un'intervista rilasciata a Official PlayStation Magazine. Kirai ha aggiunto che questo è accaduto anche con PlayStation 2, visto che uno dei titoli graficamente più avanzati, ovvero God of War 2, è arrivato nella fase conclusiva del ciclo vitale della console.
"Non forniamo agli sviluppatori una console facile da programmare, ma ognuno ha gli strumenti per fare in modo che l'hardware renda al meglio. Se si riuscisse a sfruttare subito la console, cosa accadrebbe negli altri nove anni e mezzo del ciclo vitale?"
Kirai non risparmia un commento al rivale di sempre, Microsoft. Secondo il presidente di SCE,
XBox 360 avrebbe un "problema di longevità". Secondo Hirai, Sony è il leader "ufficiale" del mercato console perché giudica Nintendo come un competitor esterno al settore e Microsoft inferiore visti i problemi di longevità.
Microsoft ha subito risposto a queste critiche attraverso delle dichiarazioni rilasciate da Aaron Greenberg, product manager di Microsoft, a
[Only registered and activated users can see links. Click Here To Register...]. "Lo dice una compagnia di vecchia generazione che si compiace della sua posizione nel mercato. Questo atteggiamento non tiene conto della situazione attuale. In questa generazione non si può vincere solo dal punto di vista dell'hardware, ma occorre saper innovare sul piano del supporto online e del software. Ciò fa parte del nostro naturale Dna, e quindi ci aiuta moltissimo nell'attuale console war".