Film consigliatissimo. Visto ieri sera, non riesco proprio a trasmettere le mie impressioni tramite un forum. Vi posso dire solamente che le recensioni sono molto contrastanti; in Italia ad esempio l'80% circa delle testate online hanno elargito voti positivi, ed anche le maggiori testate americane sono pro.
Personalmente lo ricorderò innanzitutto come il primo film della saga che ha saputo tornare alle origini della vera storia di F&F (non casuale ed anzi eloquente il sottotitolo italiano "Solo Parti Originali" in riferimento al cast originale del primo The Fast and the Furious), ovvero una storia di amicizia, onore, fiducia e tradimento tra Toretto e O'Conner; insomma il film che finalmente ha messo in luce quanto accaduto tra il secondo (2Fast2Furious) e il terzo (Tokyo Drift), aprendo allo stesso tempo nuovi interessanti spunti per un seguito che, ormai definitivamente e ufficialmente, CI SARA' e vedrà impegnati nuovamente Vin Diesel (che già prima di questo episodio aveva in mente di girarne altri due) e Paul Walker (che era convinto che questo sarebbe stato l'ultimo della saga, ma che adesso si dice pronto a fare un quinto film per i suoi fan aggiungendo che "sarà il miglior Fast & Furious di sempre"). La conferma arriva direttamente dalla Universal, che ha precisato che "Fast and Furious 5" (titolo provvisorio) sarà ambientato in Brasile (anche se c'è chi ancora, come me, vorrebbe la tanto promessa location europea).

In secondo luogo per me questo è il film che finalmente ha posto l'accento sulla "internazionalità" del "fenomeno Fast & Furious", perché per la prima volta in un film del genere (dove vengono abbondantemente usate musiche Hip-Hop di vario stile) c'è una canzone italiana di questo genere; si tratta per la precisione di "Street Code", del gruppo milanese Enmicasa, un pezzo che unendo versi in italiano a versi in inglese riesce a trasmettere imho al mondo (tramite un film "universale" come questo) la cultura underground italiana, che esiste ma che fino ad oggi non era mai stata presa in considerazione in maniera così seria. Potete ascoltare il brano direttamente su [Solo gli utenti registrati possono vedere questo collegamento. ].

Ed infine il mio plauso va al regista Justin Lin, senza il quale si sarebbe lasciato morire la saga già al secondo episodio. E' stato lui a provare (riuscendoci in pieno) a dare una nuova svolta alla saga, ambientando il terzo episodio in Giappone, vera patria del tuning e del drift, ricevendo non tanti consensi, ma tanti bei soldini al botteghino (meglio ancora). L'esperienza di Tokyo Drift Lin se l'è portata appresso anche in questo quarto episodio, che lui stesso ha volutamente concepito come prequel di Tokyo Drift nonché sequel ideale dei primi due, e il risultato è stato un qualcosa di sublime e indubbiamente molto piacevole soprattutto per chi è sempre stato fan sfegatato della serie. Film per nulla scontato e con diversi colpi di scena (al contrario di quanto si potrebbe pensare) che fa un uso delle inquadrature davvero molto molto intelligente, sia nelle scene impegnate (durante le varie corse in auto) sia in quelle passive (credetemi se vi dico che non ho mai visto dei fondoschiena da mille e una notte inquadrati magistralmente come in questo film, ancora meglio che in Tokyo Drift). E chi era al cinema con me può confermare quest'ultimo particolare.

Ed ora mi metto in lista d'attesa per il 5