la Santanchè probabilmente avrà detto nella sua vita tante stronzate quanti sono i ca**i che ha preso, e su questo non ci piove... Ma riguardo il tema della censura del Crocifisso nei luoghi pubblici mi permetto di postare un video (sempre della stessa trasmissione) di un intervento di Sgarbi che secondo me racchiude in quattro o cinque minuti tutto il mio pensiero. Appoggio pienamente ciò che dice Sgarbi in questo video, pur non condividendone i modi di porsi forse troppo arroganti (ma dato lo scalpore che suscita il tema è comprensibile).
[YOUTUBE]http://www.youtube.com/watch?v=MrlWHWGQz74[/YOUTUBE]
Inoltre
Come sottolinea franknos, giustamente, il dibattito che si sta consumando in questi giorni è legato prettamente a un capriccio di una persona che non aveva un ca**o di meglio da fare che mettere in discussione la correttezza o meno della presenza di un simbolo religioso (come lo è il Crocifisso) nei luoghi pubblici.
Se proprio dobbiamo discuterne, però, credo sia bene fissare dei paletti:
Purtroppo si è discusso tanto sul Crocifisso senza dare molta rilevanza anche alle altre realtà religiose presenti sul sulo PUBBLICO italiano e che ai giorni nostri sono quantomai sempre più evidenti.
Vogliamo parlare delle chiese? Le stesse chiese, i duomi, le cattedrali spesso e volentieri sulle facciate della struttura riportano Crocifissi quindi cosa si vuole fare, abolire anche quelli? Si vuole ridurre le chiese (che guardacaso da sempre non hanno suscitato alcun fastidio a nessuno... poi esce sto problema qui e boom tutti come pecore a dire si si togliamolo che dà fastidio) a un cubo con un'entrata ed un uscita?
Poi un altra cosa, sempre inerente ai simboli religiosi su luogo pubblico che secondo certe persone andrebbero eliminati: che mi dite delle moschee? Anche le moschee sono luoghi di ritrovo che indirettamente rappresentano il simbolo di una religione. Allora a onor del vero per essere fiscali si dovrebbero eliminare anche quelle.
Terza cosa: che mi dite del Burqa? Perchè parliamoci chiaro qui si sta demonizzando il Crocifisso e si stanno lasciando passare tanti altri simboli egualmente importanti in secondo piano. Non c'è in nessun testo Cristiano riferimento alcuno al modo di vestirsi, quindi i jeans e la maglietta che portiamo sono pura moda occidentale, non sono abiti della nostra religione. Il Burqa, invece, che vi piaccia o meno è simbolo di una religione. Nel corano, infatti, viene riportato come la donna debba vestirsi, come debba andare in giro e soprattutto viene fatto riferimento a questo velo quindi, a rigor di logica, se io vedo una musulmana che cammina su suolo italiano (e quindi PUBBLICO) con addosso il Burqa io dovrei pensare di trovarmi dinnanzi ad una fuorilegge e ad un'infrazione visto che il Burqa indirettamente è espressione di una religione (ergo un simbolo) in quanto argomento trattato in un testo del loro credo.
Io, se posso esprimere la mia personalissima opinione, vedo una situazione in cui si fa un po ciò che si vuole, nel senso: tolgo il simbolo da una parte, ma ne lascio altri identici per conformazione e funzione da un'altra, e quindi è chiaro che il malcontento si alimenta. Perchè non si può bandire il Crocifisso dalle scuole pubbliche ma permettere alle ragazze/donne musulmane col Burqa (simbolo) di entrarci e svolgere lezione perchè se io fossi il padre di mio figlio mi in****erei e direi:"ma come mi tolgono il Crocifisso (che per me che sono credente e praticante magari è importante) e poi permettono ad altri di entrare nei medesimi lughi così?" ... A conti fatti non è una cosa corretta.
Ultimissima cosa prima di concludere: vogliamo ricordare che l'Italia è uno stato democratico per cortesia? E che cos'è la democrazia se non letteralmente il governo del popolo? Quindi, a rigor di logica, non spetterebbe in Italia, su suolo Italiano, nelle scuole pubbliche Italiane, agli Italiani decidere se tenere o meno il Crocifisso? Io credo proprio di si, in che modo? Semplice: ad esempio nelle scuole pubbliche tra tutte le famiglie che pagano le tasse (e che necessariamente si dividono tra credenti, ovvero chi vuole il Crocifisso, e non, ovvero chi lo vuole togliere) e che hanno dunque il diritto di decidere chi e cosa ci deve essere nella scuola che pagano, si indice una votazione per ogni sede e si stila una stima di quanti sono alla maggioranza. Se la maggioranza è espressa dai credenti e quindi da coloro i quali vogliono mantenere il Crocifisso allora si tiene, in caso contrario no.
Uno stato democratico dovrebbe agire in questo modo, non a priori abbracciare l'idea della censura del Crocifisso perchè esattamente come sottolinea Sgarbi, eliminarlo non significa sbattersene le palle se c'è o meno, significa accettare il non-Dio letteralmente la negazione di ciò che QUEL simbolo rappresenta. Quindi chiunque imponga la regola di togliere il Crocifisso non sta dicendo io lo levo perchè non mi interessa, sta dicendo io non riconosco questo Dio ma riconosco la sua negazione, il non-Dio
....e chi è la negazione del Dio?
....fate un po di conti e ci arrivate.






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