Daniela Santanchè a Domenica 5 attacca l'Islam e definisce il Profeta Maometto un Pedofilo.
[YOUTUBE]http://www.youtube.com/watch?v=oUzr_y2aLo0[/YOUTUBE]
Daniela Santanchè a Domenica 5 attacca l'Islam e definisce il Profeta Maometto un Pedofilo.
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purtroppo questo è quello che ci meritiamouna velina che è li per chi sa quali meriti e non sa nè parlane nè cosa dire...
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Ma infatti. Io una cosa non capisco: ok, siamo uno stato laico, va bene, anche se è vero che abbiamo il Vaticano che bene o male comunque fa pressione su alcune scelte, ma questo svia un pò dalla vera questione che è quella che un buon cristiano dovrebbe rispettare gli altri credi, senza offendere le credenze delle persone che le praticano, come ben voleva dire quel ragazzo che si è sentito ovviamente offeso tra il pubblico.
Quello che davvero mi fa vomitare di questa situazione è che mi puzza di cosa detta "per forza", perché precedentemente in quella trasmissione non si parlava direttamente di Maometto e della sua pedofilia/poligamia attribuitagli dalla Santanchè, ma si parlava della sentenza della Corte Europea sul Crocifisso. Cioè, invece di ragionare da civili, cosa che lei non ha fatto da buon Cattolica-Fascista, hanno creato una fanfara mediatica che non è piaciuta a nessuno, solo ai cerebrolesi votanti di destra forse ..... vabbe, cerco di rimanere in regolamento và
ps: poi se lei è contenta di voler continuare a vivere con la scorta, faccia a modo suo ... bah
lei ha fatto un'uscita che proprio si poteva risparmiare, sembra un'adolescente "cagna" che risponde all'amica che le ha fatto qualche torto..
e invece dovrebbe essere una rispettabile signora della politica nonchè famosa imprenditrice.
ma tanto la morale è che la gente vede che contro di lei c'è un arabo (=kamikaze/talebano/attentatore/assassino) quindi tutti a difenderla!
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se dicessi quello che penso della signora Santanchè (al di là delle boiate che ha detto in più occasioni) passerei per misogino..
dico solo che certe volte sarebbe meglio stare zitti.. un conto è pensare (liberissimi di pensare ciò che si vuole) un altro conto è dire ciò che si pensa.. e in certi casi, e soprattutto rivestendo certe cariche istituzionali, sarebbe il caso di pensare prima di parlare, invece che prima parlare e poi dire "sono stato frainteso" (rimando al altra persona, dotata al pari della Santanchè, di un controllo delle proprie azioni pari a quello di un bambino di quattro anni)
e per la scorta, ma per favore.. vedi come certi emeriti imbecilli vivrebbero a orecchie abbassate se non potessero essere protetti da quattro poveri cristi che devono rischiare la pelle loro per le stronzate di qualcun altro.. mi fermo qua perchè altrimenti altro che regolamento..
Ultima modifica di franknos90; 12-11-2009 alle 14:15
"Il senso della vita è dargliene uno." V. Maini
Grande santanche'
gli edifici pubblici e le scuole sono dello stato, e lo stato è laico. Si comporta in modo indifferente alla religione.
Di conseguenza a regola non ci dovrebbe essere il crocifisso. (per me è poi uguale, alle elementari ero in una scuola privata di matrice cristiana quindi non so se in quelle pubbliche c'è, alle medie e al liceo no comunque)
gli edifici di culto rappresentano una religione e va bene così, la religione mica è da nascondere.
Il burqa è un simbolo come lo è il vestito da suora.
sono 2 cose separate, privatamente la religione può essere mostrata, la discussione nasce sul fatto che lo stato è laico ma mette i crocifissi in aula. Il resto non c'entra.
in italia non c'è la democrazia diretta purtroppo per voi.ltimissima cosa prima di concludere: vogliamo ricordare che l'Italia è uno stato democratico per cortesia? E che cos'è la democrazia se non letteralmente il governo del popolo? Quindi, a rigor di logica, non spetterebbe in Italia, su suolo Italiano, nelle scuole pubbliche Italiane, agli Italiani decidere se tenere o meno il Crocifisso? Io credo proprio di si, in che modo?
secondo me comunque anche una persona religiosa di un'altra religione non dovrebbe sentirsi urtata dalle altre religioni. I religiosi non estremisti non temono il confronto civile.
Per il fatto che maometto sia pedofilo: è una stupidata che tirano fuori certi destrorsi ogni volta che sono a corto di argomenti per giustificare la loro islamofobia. Ma non c'entra proprio niente, perché quella era l'arabia nel 600. E gli arabi sono comunque una minoranza fra i musulmani.
Ultima modifica di Murloc; 18-11-2009 alle 11:02
Personalmente della Santanché condivido solamente la battaglia contro il velo integrale (che, almeno alla mia lettura del Corano, potrei sbagliarmi), non è obbligatorio per la religione islamica.
Per il velo sulla testa che lascia il viso scoperto non vedo grandi problemi anche perché se ci pensate e avete la fortuna di avere nonne/bisnonne ancora vive e magari siciliane o sarde vi confermeranno che in presenza di estranei anche loro lo portavano
Per il resto, non ho un grande senso religioso, ma penso che un buon cristiano (sia cattolico o altro) debba prima di tutto rispettare chi ha credi differenti dal proprio.
Che poi il Dio cristiano e Allah siano la stessa divinità sembra che se lo dimentichino un po tutti quando fa comodo
Mica sono strutture pubbliche. E anzi, risiedono su suolo privato. E per particolari accordi mi pare che godano anche di extraterritorialità (ragione per cui è difficilissimo vedere carabinieri che entrano in chiesa).
Le scuole e gli uffici statali invece sono luoghi pubblici di uno stato laico. Li il crocifisso non deve starci se a qualcuno da fastidio.
idem come prima, le moschee come le chiese non sono luoghi pubblici e non appartengono allo stato.
Quanti qui hanno letto il corano?
Io si, anche se un po di anni fa (assieme a Bibbia e Zohar) e mi pare che non si dicesse nulla sul burqa, al massimo sul niqab o sullo hijab che non sono molto dissimili rispetto a quello che mettevano le nostre bisnonne (io ad esempio avevo una nonna e una bisnonna isolane e mi raccontavano che in presenza di estranei o quando uscivano mettevano un velo simile al hijab).
Resto quindi contrario all'uso del Burqa, e lo resterò sempre, ma non sono sicuro che sia un obbligo per la religione islamica.
Beh non in tutto.
Altrimenti perché insegnare Tedesco o Greco in alcune zone? Non sono forse gli italiani che decidono?
Oppure perché consentire il culto Valdese o Ortodosso? Alla fine la grande maggioranza degli italiani è cattolica.
Non si può sempre seguire la maggioranza, anche perché altrimenti oggi come oggi saremmo una nazione di parlamentari e veline - se non lo siamo già diventati.
L'illusione della democrazia come governo del popolo è, per l'appunto, una illusione.
Non a caso non esistono democrazie dirette, nemmeno in stati come l'isola di Man o Andorra che non ahnno grande popolazione.
E adesso aspetterò domani per avere nostalgia
signora libertà signorina anarchia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza, con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.
Allora siccome l'Italia democratica è un'illusione (secondo te) ognuno fa un po quel ****o che vuole quindi se un panettiere domani decide di usare la croce uncinata per la sua panetteria siccome si è comprato il lotto di terreno su cui è costruita lo può fare?
Non mi pare proprio sia così, anzi verrà sicuramente denunciato.
L'italia prima ancora di essere laica è uno stato democratico e come tale deve agire da stato democratico, non dare il contentino a una signora nessuno che ha affermato che secondo lei il Crocifisso nelle sedi pubbliche non va messo.
Il presidente del consiglio che ci troviamo ora fino a prova contraria è salito come tale per voto di noi Italiani. Il sistema elettorale italiano è democratico quindi non vedo secondo quale principio tu possa dire che l'Italia democratica non esiste. Come stato democratico io ritengo sia giusto andare alle votazioni e se in una scuola pubblica di 100 persone 90 sono credenti e accettano il Crocifisso e al restante 10 non va bene si adeguano per vittoria della maggioranza. Fine.
Allora perdonami un attimo l'ora di religione? Cos'è andrebbero licenziate tutte le insegnanti di religione visto che nelle scuole pubbliche viene insegnata e stando a quello che sostieni, essendo noi laici, se non ci va bene il crocifisso come potrebbe andarci bene l'insegnamento della religione?
P.s. fino a prova contraria la religione islamica non permette alla donna di andare in giro alla occidentale ma di indossare il velo. Tanto è vero che ultimamente, se ben ricordi, una ragazza che si è permessa di abbracciare lo stile di vita occidentale e i suoi vestiti è stata sgozzata dal padre in casa (e la moglie lo ha perdonato).
Che si chiami burqa o banana fritta non ha importanza, fatto sta che è un obbligo che la religione impone al soggetto di andare in giro come da scritture, quindi indirettamente indossare qualcosa che la religione ti obbliga ad indossare diventa un simbolo della religione stessa. E se devo attenermi al ragionamento che c'è alla base di tutto questo dibattito allora anche il burqa o chi per lui non può (e non deve) esistere su suolo pubblico.
Mi spiace ma io resto dell'idea che il Crocifisso in sè non dia fastidio a nessuno tantomeno si pone l'obbligo di prevalere o di insegare qualcosa. E' simbolo di una religione che ha avuto come massimo esponente nel Cristo una vittima, ucciso, come dice giustamente Sgarbi e se mi permetti questo non è in alcun modo un segno di malsana voglia di dominare nè tantomeno discriminare le altre religioni o le persone non credenti.
Assolutamente no, esiste una legge apposita che vieta questi comportamenti, mentre non c'è (suppongo) una legge che imponga il crocifisso nelle scuole.
Invece c'è una legge per cui lo stato italiano è laico.
Quindi sono due questioni differenti secondo me.
Guarda che forse mi hai equivocato, a me che ci sia o meno non importa, e non sono sicuramente cattolico.
Mi va benissimo se resta, anzi penso che sia anche una cosa bella.
Il problema sorge quando a qualcuno da fastidio, per motivi che non so e non voglio nemmeno sapere.
No ho detto che la democrazia diretta non esiste.
Democrazia diretta = Elettorato attivo con poteri legislativi, cosa che non è in italia.
Infatti non voti il candidato ma il partito.
Sulla legittimità del presidente del consiglio non mi esprimo, ma non perché è lui, ma perché in generale mi pare che sia un controsenso la figura del presidente del consiglio stesso.
Ed è una opinione personale legittimissima.
Però non è stato legiferato così. L'unica cosa che so che deve esserci negli uffici pubblici è la foto del presidente e la bandiera tricolore e europea.
Il resto non penso sia stato regolato.
Li si è sbagliato. Se in italia fosse stato chiaramente detto che i simboli religiosi potevano stare nelle scuole o nei luoghi statali non penso si sarebbe arrivati a tanto.
No, ci sono stati accordi con il vaticano quindi è perfettamente legittima. Infatti chi non la vuole fare non la fa.
Per me l'ideale sarebbe che il crocefisso resti se lo si vuole. Se non lo si vuole, lo si levi.
Ma senza arrivare a "votazioni" o leggi.
Penso sia una cosa di buonsenso. Io personalmente trovo la chiesa cattolica (e nota, la chiesa, non i cattolici) una cosa più negativa he positiva per l'umanità. Ma non vuol dire che voglio levare la croce dalle aule. Semplicemente, se resta mi va benissimo, se va via non trovo problemi.
Se invece qualcuno appendesse una mezzaluna, non troverei nulla di sbagliato in questo.
Credo che su questa questione si sia fatta troppa politica, mentre in realtà il problema (se tale si può definire) era già stato risolto: Semplicemente se c'era, è rimasto e nessuno a parte quel signore che si è autoproclamato rappresentate dei musulmani si è mai lamentato.
D'altra parte anche senza andare a prendere i musulmani, abbiamo una grande comunità ebraica in italia e non mi pare che ci fossero stati problemi da parte loro sinora.
Verissimo, non ho detto il contrario. Ho solo detto che nel Corano non si dice nulla sul Burqa ma si parla del velo o del Niqab (o almeno così ricordo, oramai è parecchio che l'ho letto e non sono sciuro della mia memoria)
Sono d'accordo che il burqa non debba esistere. Infatti ho detto anche che ero d'accordo con la protesta della Santanché al riguardo.
Dico solo che non trovo per niente offensivo se una donna musulmana mette il velo.
Sul niqab c'è il problema che devi essere riconoscibile e quindi non so quanto sia legale in italia, ma finora non mi pare ci siano stati grossi problemi.
Esatto. Mi sa che siamo d'accordo su più punti rispetto a quanti credevo.
Come ti ho detto sopra, a me il crocefisso non da fastidio. Il fatto che lo si levi mi da fastidio solo nella misura in cui si è dovuti arrivare a una sentenza europea epr una cosa che il buonsenso in migliaia di scuole italiane aveva già sistemato.
Questo è triste.
Confermo almeno dalle mie vecchie letture
Io resto dell'idea che tutto questo polverone sul crocefisso si o no non avrebbe dovuto essere sollevato.
L'importante è che chi lo vuole possa credere in ciò che vuole e sopratutto che possa usare i simboli religiosi che vuole nel rispetto degli altri (e di se) e della legge.
Ma sopratutto degli altri e di se.
P.S: Neo non volevo accendere i toni, ho solo esposto il mio punto di vista in risposta al tuo perché ho ritenuto che il tuo post fosse interessante. Sulla questione della ragazza uccisa perché voleva vivere alla occidentale, la mia personale opinione è che la madre dei cretini è sempre incinta.
Sinceramente in quella vicenda vedo tristezza e l'gnoranza di un padre. Spero che sia un caso più unico che raro.
Ultima modifica di Lomion; 19-11-2009 alle 17:57
E adesso aspetterò domani per avere nostalgia
signora libertà signorina anarchia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza, con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.
Come dice Lomion non c'è una legge che impone allo stato di mettere un crocifisso nelle aule scolastiche, mentre per legge lo stato italiano è LAICO. Quindi crocifissi messi da parte dello stato in edifici pubblici non ci devono essere. Se poi gli alunni di una classe sono tutti cristiani e vogliono appendere un crocifisso sulla parete ben venga, allo stesso modo se un impiegato statale è molto religioso e vuole avere sulla propria scrivania l'immagine di un santo è liberissimo di farlo. L'esempio della croce uncinata mi sembra un po' esagerato e fuoriluogo Neo. Come al solito si scatenano tempeste per niente, ma ormai ci siamo abituati.
Invece la questione del burqa è molto differente: sul suolo italiano qualunque persona deve essere identificabile; il burqa di fatto ostacola, se non impedisce completamente, l'identificazione, quindi è illegale. Per essere precisi la legge italiana afferma che nessuno può andare in giro col volto coperto senza giustificato motivo. Il problema sta nel definire se la religione può essere considerata un motivo giustificato o no, ma visto che nel corano non si cita il burqa mi sembra che il problema nemmeno sussista... Il burqa è illegale.
Magari l'Italia fosse uno stato democratico nel vero senso della parola caro NeO, magari. Purtroppo non è così, ascolta a sti poveri fessi. Ricorda, la facciata, quella è importante per coloro che vanno a comandare, la facciata deve comportarsi in un certo modo, ma dietro si usano altri metodi ...
In ogno modo io sul Crocifisso posso fare 2 ragionamenti. Il primo è quello da Ateo: a me frega poco se è presente o meno ma rispetto in chi ci crede, quindi la storia finisce lì, come spiega molto bene Sgarbi, perché l'ateo dovrebbe fregarsene, per definizione. Il secondo invece è quello dal punto di vista della tradizione: qui al Sud abbiamo una tradizione Cristiano Cattolica molto radicata in tutte le famiglie. Quindi posso azzardare nel dire che il Crocifisso è una normalissima pratica, in quanto espleta l'essenza della cultura social-religiosa del posto. Con questo non voglio dire che il simbolo della cristianità deve rimanere per forza, ma dico che come le altre persone possono mostrare i loro simboli religiosi, così anche noi dovremmo mostrarli senza nessun problema. E poi dico io, che cavolo di problema sorge nell'esporre il crocifisso quando poi nella stessa scuola o nello stesso luogo pubblico, facendo un esempio, mi arriva una musulmana col burqa o un'indiana con un tilak in fronte? Io, sinceramente, il problema non lo vedo. L'esposizione dei propri simboli religiosi viene fatta dall'alba dei tempi, l'uomo ha bisogno, ha diritto e ha la facoltà di mostrare al di fuori di se stesso le proprie idee, quindi visto che la religiosità di una persona è comunque un'idea, una scelta, allora ben venga.
Il discorso è diverso per il burqa: a mio modo di vedere, però parlo da ignorante, quindi se sbaglio correggetemi, mi sono andato ad informare in passato dai miei vicini. Era una famiglia musulmana, proveniente dal Marocco, e la moglie del capofamiglia mi disse che il burqa viene indossato dalle donne solo per una questione di tradizione. In pratica, secondo loro, nel Corano non viene menzionato niente a riguardo, quindi, sempre a mio parere, ben venga un confronto che aumenti la libertà di esposizione di una categoria sociale messa in secondo piano da una tradizione alquanto vecchia e bigotta.